L'odio per il coriandolo? Ha basi genetiche
Forse non lo sapete, ma vi può essere capitato di frequente di esservi imbattuti nella pianta aromatica chiamata coriandolo (o prezzemolo cinese, cilantro). Questa piantina della stessa famiglia di prezzemolo e aneto, infatti, è comunissima nella cucina indiana (dove è fondamentale per preparare il curry), thailandese o messicana. Eppure alcuni proprio non sopportano il sapore altamente acidulo di questo condimento, tanto da detestarlo con tutte le proprie forze. Ma probabilmente questo odio non è solo questione di gusti.
Fin dall'antichità, infatti, si è notato l'odore non proprio conciliante di questa pianta (il termine coriandolo viene infatti dalle parole greche korios e ander, "simile alla cimice"), ma oggi alcuni studi scientifici hanno dimostrato l'impossibilità di alcune persone di amarlo. Secondo quanto riportato da Wired, infatti, la società di studi genetici 23AndMe avrebbe individuato nel gene 0R6A2, presente in alcune persone e non in altre, l'attivatore di un ricettore sensoriale che reagisce in reazione ad alcuni composti organici che sono presenti in abbondanza nel coriandolo.
La stessa ricerca ha individuato altri ricettori di olfatto e gusto, collegati ai geni TRPA1, GNAT3 e TAS2R50, che allo stesso modo sembrano essere fondamentali in alcuni individui nell'aumentare la sensibilità al coriandolo. Ecco spiegato il motivo per cui alcuni vostri commensali percepiscono il gusto di un piatto in modo diametralmente opposto al vostro, spesso provandone ribrezzo. Non si tratta dunque di fare gli schizzinosi o i delicati, bensì di assecondare alcune caratteristiche profonde del proprio organismo. D'ora in poi avrete un argomento in più, la genetica, per mettere in guardia i camerieri sulle vostre preferenze di menu.
Dove si trova però il coriandolo? Bene, se a maggior ragione volete evitarlo ricordate che la sua presenza è molto diffusa in piatti delle cucine esotiche del mondo: ad esempio il pollo al curry, la carne tikka masala, il curry messicano, le fajitas, i tacos, il pad thai, la tajine di agnello. Attenzione però che alcune tendenze recenti della cucina fusion fanno rielaborare anche i piatti italiani inserendovi questa particolare piantina. Sempre occhio al menu, dunque!