
Due chiacchiere con l’Associazione L’Alba di Pisa: tra inserimento socio-lavorativo e ristorazione
Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Diana Gallo, presidente, progettista e coordinatrice di progetti dell’Associazione L’Alba di Pisa, una realtà locale dalle tante sfaccettature che da qualche anno lavora anche nel settore della ristorazione con ben tre indirizzi che potete facilmente prenotare su TheFork: Ristorante del Quore, Roba da Matti e Big Fish.
Di che cosa si occupa l’Associazione L’Alba?
L’Associazione L’Alba nasce a gennaio del 2000 e si occupa di salute mentale, di riabilitazione psichiatrica e psicosociale, come anche di inserimento di ragazzi con problemi di disabilità fisica, intellettiva e sociale nel mondo del lavoro e non solo. Abbiamo più di cento utenti e una quarantina di volontari e seguiamo un modello che va dal volontariato, alla promozione sociale, fino all’impresa sociale. Gestiamo servizi come l’APS con il supporto del volontariato e dell’Alba Aiuto-Aiuto e abbiamo anche un’impresa sociale vera e propria, una SRL, che gestisce il Ristorante del Quore e il catering. Tutte la varie realtà convogliano naturalmente sotto un’unica anima, che è quella dell’Associazione L’Alba.
Come mai avete deciso di orientarvi verso il mondo della ristorazione? Che ruolo svolge per voi e i vostri utenti questa realtà?
La ristorazione è stata una scelta legata prima di tutto alla socialità, perché come si dice a mangiare insieme si sta bene. Il tema del cibo inoltre è sempre stato presente per noi, non solo come nutrimento del corpo ma anche e soprattutto come nutrimento dell’anima e della relazione. La nostra vicepresidente poi aveva da sempre una forte passione per la cucina, avendo lavorato in diversi ristoranti e così abbiamo dato il via a questa nuova avventura. Piano piano abbiamo costruito tante belle cose, con l’aiuto anche di enti privati, come la Fondazione Picia e la SDS – Società della Salute. Oggi i nostri tre locali – Ristorante del Quore, Roba da Matti e Big Fish – non rappresentano solo il nostro “core business” se così possiamo chiamarlo, ma anche il principale canale di inserimento socio-lavorativo per i nostri utenti.
Che tipi di cucina offrite nei vostri ristoranti?
Il Ristorante del Quore ha una cucina classica, casalinga, sotto l’attenta guida della storica Chef Valeriana, che prepara una carbonara davvero eccellente. A pranzo troverete un menù giornaliero che varia, mentre a cena delle proposte più raffinate ma sempre in linea con l’animo tradizionale del ristorante. Roba da Matti invece ha avuto diverse trasformazioni nel corso degli anni: all’inizio era un ristorante dall’ampia proposta onnivora, poi con l’arrivo del Ristorante del Quore lo abbiamo reso un locale vegetariano-vegano e infine oggi è una pizzeria, lanciata purtroppo poco prima della chiusura causa COVID. Al mare invece abbiamo aperto Big Fish, un ristorante che offre ovviamente cucina prevalentemente di pesce.
Per noi la cosa più importante è l’attenzione alla qualità sia in termini di offerta – prediligiamo infatti prodotti a filiera corta – che in termini di esperienza, cercando di fornire sempre un servizio puntuale e piacevole e le recensioni positive su TheFork e Tripadvisor ripagano i nostri sforzi.
In tutto questo poi c’è il discorso dell’inserimento al lavoro che per noi è il fiore all’occhiello: la ristorazione è infatti una delle strade che ci permettono di ridare dignità e progetti di vita a persone con disagi di psico-sociali, per le quali avere un impegno, un ruolo all’interno di un’attività è davvero importante.
Un piatto per ciasciun ristorante dell’Associazione L’Alba da provare assolutamente?
Per il Ristorante del Quore sicuramente la carbonara di Valeriana, ma anche un buon cacciucco o una grigliata di carne. Per Roba da Matti la pizza “Roba da Matti” con mozzarella, lardo di colonnata, fichi e pinoli. E per finire da Big Fish con qualsiasi classico della cucina marinara si va sul sicuro che sia una frittura o uno scoglio.